Spreco alimentare, dalla mezza porzione alle Doggy bag: le “misure” delle mense d’Italia

La lotta agli sprechi alimentari inizia fin da piccoli. Per questo il Comune di San Donà, in collaborazione con Euroristorazione, la ditta che eroga il servizio di refezione scolastica nel territorio, ha deciso di regalare un pratico sacchetto a tutti i bambini e le bambine in modo che possano portare a casa il cibo idoneo e non consumato in mensa.

«Nei plessi sandonatesi vengono consegnati circa 1.600 pasti al giorno – spiega l’assessore all’istruzione di San Donà, Margherita Michelin –. Molto spesso alimenti come pane, frutta, yogurt e dolci da forno, vengono gettati perché non consumati. Abbiamo pensato quindi di consegnare questi comodi sacchetti per permettere loro di portare a casa gli alimenti avanzati di quella tipologia, evitando così il più possibile gli sprechi». Inutile dire quanto il problema dello spreco alimentare, a qualsiasi livello, abbia risvolti etici, economici e ambientali. Imparare quindi fin da piccoli a non sprecare significa garantirsi anche un futuro all’insegna di una maggiore giustizia sociale e del rispetto dell’ambiente.

Anche l’amministrazione comunale di Cesena ha dato avvio da mesi al progetto “Ripensa la mensa #2.0” nelle scuole Fiorita, Gambini di Calisese, Munari di Sant’Egidio e Don Milani a Torre del Moro in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, il dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari e il dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna. Fino al termine dell’anno scolastico, gli studenti degli istituti Fiorita e Munari riceveranno una porzione cosiddetta standard che permetterà di buttar via il meno possibile. Nessuno vieterà a chi lo desidera di avere anche l’altra mezza porzione, consumando in questo caso una porzione intera.

La proposta è arrivata alla fine di un percorso che ha visto protagonisti studenti, insegnanti e famiglie. A febbraio sono stati elaborati e analizzati i dati raccolti in merito a quanto finiva nel cestino; dopo due mesi di osservazione e monitoraggio degli scarti alimentari prodotti in mensa, si è passati all’azione. Alla scuola Fiorita, poi, non solo si riceverà mezza porzione ma i ragazzi faranno un’attività di separazione degli scarti in modo tale da poter continuare a monitorare ciò che viene buttato. Alla Munari, invece, è previsto un incontro in classe sul tema dello spreco alimentare che verrà condotto dalle professoresse/ricercatrici del dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna.

Fonti: voitg.net, Il Fatto Quotidiano