Appalti comunali a Milano: 4mila i lavoratori sotto il salario minimo

Fonte: Corriere della Sera

E’ di questa mattina 27 marzo 2024, la notizia del Corriere delle Sera in merito alla condizione contrattuale ed economica dei lavoratori degli appalti comunali a Milano. Secondo quanto riportato dal quotidiano, i lavoratori che fanno accoglienza e gestiscono la biglietteria nei Musei Civici, prendono sette euro e venti centesimi lordi l’ora. Salgono a poco di più di nove euro lordi l’ora le retribuzioni per insegnanti e educatori degli asili nido. Altrettanti per chi lavora per Milano Ristorazione (circa 2 mila persone in quattro diverse ditte in appalto).

“Cifre medie che moltiplicate per le ore di lavoro si traducono in uno stipendio che, al mese, al netto delle tasse e considerando che spesso non contempla neanche un giorno di ferie, malattia o maternità, risulta essere sempre troppo basso”, si legge sul Corriere della Sera. A Milano a guadagnare queste cifre sono in tanti e tra di loro ci sono anche circa 4 mila lavoratori — secondo i dati della Cgil — che sono «assunti» per lavorare negli appalti del Comune: educazione (con gli asili nido), Musei Civici, biblioteche e servizi di pulizia e giardinaggio degli uffici comunali. 

A maggio era esploso il caso dei Musei Civici, dove i lavoratori dell’accoglienza e della biglietteria denunciavano condizioni precarie e sottopagate. «I lavoratori di musei e biblioteche, tramite un bando del 2018 fatto dal Comune, percepiscono 4 euro netti all’ora, arrivando a percepire circa 750 euro al mese che non garantisce loro un tenore di vita dignitoso, soprattutto in contesto come Milano», aveva spiegato all’epoca il consigliere comunale ex Pd Daniele Nahum che aveva fatto approvare un ordine del giorno in Aula per l’applicazione di un salario minimo loro destinato.

«Oggi — racconta Grazia Morelli, delegata sindacale Usb che ha seguito la vicenda insieme al collettivo di professionisti dei Beni Culturali “Mi riconosci?” — c’è stato un piccolo miglioramento perché dal contratto dei Servizi Fiduciari che avevano questi 180 lavoratori, siamo passati a quello Multiservizi: il che significa 1,5 euro lordi in più in busta paga all’ora». Ma per Morelli non basta: «Il contratto Multiservizi è solitamente applicato a chi lavora nel settore delle pulizie e quindi non va bene per noi. Per questo continuiamo a chiedere che ai dipendenti dei Musei Civici e delle biblioteche venga applicato il FederCulture, che è il contratto collettivo di riferimento del settore. E che ha una paga oraria di 11 euro, decisamente più alta e più dignitosa». Al momento però non sembra essercene la possibilità e per questo i lavoratori hanno in programma una serie di agitazioni sindacali.

Intanto, Milano— dopo il convegno organizzato a Palazzo Marino dal movimento «Adesso!» e dal Think Thank tortuga — sarà la prima città italiana ad avere una commissione indipendente col compito di calcolare ogni anno il salario orario minimo per poter vivere dignitosamente.