Genova, è caos sulle offerte per gli appalti delle mense

Il Secolo XIX, Genova – Un lotto scoperto, perché nessuna azienda si è candidata per fornire i pasti alle scuole. Si tratta del numero 3, della Bassa Valbisagno e Ponente. Altri due a rischio, il 2 e il 4 (Centro Ovest Valpolcevera e Medio Levante-Levante), dopo che un’azienda si è candidata per entrambi mentre il bando comunale specificava che chi si aggiudicherà il lotto 4 e il lotto 5 (il secondo relativo alla Media Valbisagno), non ne potrà gestire altri, trattandosi dei due più grandi della città.

Il Comune ha aperto due giorni fa le buste arrivate per partecipare al bando per l’assegnazione degli appalti della ristorazione scolastica, ed è già caos. I sindacati confederali, Filcams, Fisascat e Uiltucs, presenti insieme alle aziende alla seduta pubblica in cui si è preso atto dei candidati alla gara, hanno chiesto un incontro urgente al Matitone con l’assessore alla Scuola, Francesca Fassio, per capire come si comporterà il Comune rispetto al lotto per cui non si è candidato nessuno. Si tratta, tra l’altro, di uno dei lotti formati accorpandone due: la Bassa Valbisagno, appunto, e il Ponente.

Perché va ricordato che la riforma della ristorazione scolastica, decisa dalla nuova giunta, oltre ad allungare gli appalti con la formula del 3 anni +2, ha anche ridotto il numero dei lotti passati dai 10 attuali ai 6 futuri. Il lotto andato deserto, inoltre, è l’unico dove le aziende avrebbero trovato centri cottura comunali già funzionanti. Non è chiaro se questo abbia determinato la mancata presentazione di offerte: l’idea della giunta quando ha deciso di bandire una gara più lunga era anche quella di incentivare le aziende a fare investimenti a lungo termine proprio sui centri cottura.

Molte delle aziende che si sono presentate alla gara, operano già in città. Alcune si sono fatte avanti singolarmente, altre in consorzi temporanei d’impresa. Ecco l’elenco dei candidati di cui il Comune vaglierà le offerte: CamstCir Food, Ladisa, Cascina, Vivenda, Villa Perla, Sma. F. FOR.

Fonte: Il Secolo XIX