Scuola: I progetti anti spreco di chi prepara i pasti nelle mense

Gazzetta della Martesana

ADDA MARTESANA – Nelle scuole dell’Adda Martesana vengono serviti ogni giorno migliaia di pasti e chi li prepara e li distribuisce sta cercando con progetti innovativi di porre freno allo spreco generato dall’avanzo di cibo, pur entro i limiti imposti dalla legge.

Dussmann, società multinazionale con la propria sede italiana a Capriate e che fornisce i pasti, fra gli altri, alle scuole pubbliche di Pessano e Pioltello, ha lanciato il programma EcoPappa, una procedura di valutazione degli scarti alimentari con lo scopo di fornire una diagnosi precisa dei fattori che causano l’ avanzo dei pasti da parte dei bambini. Al termine di ogni servizio, quanto non è stato consumato viene diviso e pesato. I dati raccolti vengono poi analizzati, in modo da individuare i piatti meno graditi e le ragioni dello spreco, per poi intervenire direttamente prima della distribuzione. Il progetto antispreco nelle mense è per ora attivo soltanto nelle scuole materne, elementari e medie di Paderno Dugnano, dal novembre 2018, ma sarà ampliato anche in altre strutture.

Discorso simile anche per la Pellegrini, che serve tutte le scuole di Peschiera Borromeo e l’ Aurora Bachelet, un istituto privato di Cernusco sul Naviglio. L’ azienda ha avviato dal 2015 una collaborazione con l’ Amministrazione peschierese. Due volte alla settimana, alcuni addetti di Siticibo (Banco alimentare Lombardia) ritirano presso il centro cottura le eccedenze di pane e frutta, distribuendoli presso le associazioni bisognose convenzionate. «Abbiamo lavorato in perfetta sintonia con il Comune, tanto che le eccedenze di cibo si sono ridotte al minimo – hanno confermato – Eccedenze alimentari significano maggiori rifiuti da smaltire, spreco alimentare, occasioni mancate di solidarietà e un’ organizzazione imperfetta».

Elior fornisce i pasti alle scuole di Cernusco, dove ha investito in un progetto per tutti gli ordini. «Frutta, pane e prodotti confezionati, come i budini, che non vengono consumati durante il pasto, sono raccolti dagli insegnati e dal personale di servizio e messi a disposizione degli studenti – ha spiegato Claudia Saroni – Loro possono portarli a casa attraverso una speciale borsa frigo, la Good food bag, o consumarli per eventuali spuntini e merende. Il cibo che invece viene messo nel piatto, se non viene mangiato, non può essere recuperato, per legge». Quella della borsa frigo è un’ idea promossa da Legambiente, che Elior ha portato nelle classi attraverso lezioni a tema. «Da due anni appoggiamo questa iniziativa – ha confermato Saroni – I bambini hanno accolto con entusiasmo l’ idea e, guidati dal coordinatore Matteo Fratus e dalla dietista Simona Campo, hanno imparato correttamente a ridurre gli sprechi durante il pasto e a usare la borsa termica. Addirittura qualcuno la utilizza in altre occasioni, come i campi estivi».

Fonte: Gazzetta della Martesana