Livorno: ceramica, polvere e capelli nella minestra

Il Tirreno, Livorno – Sono usciti nuovi particolari choccanti dal faccia a faccia tra Comune, rappresentanti dei genitori delle elementari Lambruschini e scuola. Viene letto il referto delle analisi effettuate dal laboratorio Biomill dopo il ritrovamento di corpo estranei nella minestra servita ai bimbi: salta fuori che, insieme a ceramica, polvere, capelli c’era anche un laccio rosso riconducibile a quelli dei sacchi della spazzatura. I genitori strabuzzano gli occhi e confermano la totale sfiducia nei confronti dell’Ati che gestisce il servizio di ristorazione scolastica (Cirfood capofila). Vogliono la verità. Pretendono dal Comune che siano individuati e puniti i responsabili, nell’interesse della salute dei loro bambini. Nell’occhio del ciclone ci sono gli addetti Cooplat che, all’interno dell’Ati, si occupano della fase dell’impiattamento che avviene all’interno della cucina della scuola. «Abbiamo chiesto e ottenuto che il personale sia cambiato in toto», sottolineano la vicesindaca Stella Sorgente insieme alle dirigenti Susanna Cenerini e Michela Benetti. Le contestazioni sono partite. Si attendono per giovedì (10 giorni per legge) le controdeduzioni di Cirfood. «Attendiamo di sapere dalla società che cosa è accaduto, i provvedimenti che possiamo prendere a parte la sanzione massima, è anche adottare le misure di self-cleaning che impediranno all’azienda di essere ammessa ad altre gare d’appalto». E ancora: «Almeno fino a giovedì tutti i giorni a mensa ci sarà anche personale del Comune a controllare». Presente a difesa della scuola che è parte lesa (anche il Comune lo è) il responsabile sicurezza Eugenio Lucchesini che chiede al Comune di «verificare l’idoneità tecnico-professionale degli addetti in servizio».
Fonte: Il Tirreno