Mense, Alessandria: sciopero proclamato, i genitori in pole

ALESSANDRIA – Proseguono le trattative tra sindacati e coop vincitrici degli appalti di Alessandria (Solidarietà e Lavoro) e Valenza (Vivenda). Ma uno sciopero è già stato di fatto proclamato: lo vogliono fare i genitori. Quest’ultimi desiderano trasparenza su ciò che verrà servito ai loro figli nell’anno scolastico 2018/2019.

«Alla luce dei fatti avvenuti finora per quanto riguarda il servizio di refezione scolastica, vista la mancanza di comunicazione con l’utenza, […] visto che per inizio anno scolastico si intende riproporre i menù della vecchia ditta, visti tutti gli inconvenienti arrecati ai genitori degli iscritti, il comitato mensa propone a tutti i genitori a titolo di protesta collettiva di non effettuare l’iscrizione al servizio almeno fino al chiarimento e alla risoluzione di tutte le problematiche esistenti».

Le iscrizioni on line partono domani e terminano il 19, mentre il 24 è previsto l’inizio del servizio per le scuole dell’obbligo. In asili e materne invece dovrebbe partire già oggi (e ieri a Valenza, per la casa di riposo Uspidalì), in realtà si discute ancora. Cgil, Cisl, Uil (Fabio Favola, Maura Settimo e Cristina Vignolo) domani incontrano Vivenda, martedì invece Solidarietà e Lavoro: l’incontro in Regione sul licenziamento collettivo degli 81 dipendenti di Alessandria Servizi e i 22 di Aristor – le ditte lavoravano finora sia ad Alessandria, sia a Valenza – è stato quindi posticipato; il termine della procedura è fissato al 13, uno spazio di manovra c’è ancora.

Ma quale manovra? All’ultimo incontro con Solidarietà e Lavoro, venerdì scorso, i sindacalisti hanno cercato un’intesa in extremis, proponendo un «percorso condiviso» a patto comunque che la coop azzeri o quanto meno riduca sensibilmente l’idea di tagliare 500 ore di lavoro. Su questo sindacati e genitori hanno dubbi comuni: «Com’è possibile una sforbiciata del genere lasciando il servizio immutato, anzi migliorandolo come aveva promesso il Comune?». In effetti ad Alessandria ci sono 52 scuole da servire: «Con un incaricato in ogni scuola, che è il minimo, e in quelle più grandi almeno uno ogni 40 bambini, che era l’impegno di Aristor, come possono garantire la refezione se i numeri restano questi?» dice Stefania Vazzoler del Comitato mensa. «Noi prima di iscrivere i nostri figli – aggiunge – vogliamo certezze su menù, provenienza delle materie prime, lavorazione e distribuzione. Per questo chiediamo di vedere al più presto il nuovo centro cottura che al momento ci sembra un po’ piccolo per tutto quel che deve fare».

Dell’impianto dell’Artana Alimentare di via San Giovanni Bosco dovrebbero avvalersi sia Solidarietà e Lavoro per Alessandria, sia Vivenda per Valenza e pare anche per Asti, dove il bando è stato vinto dalla stessa coop. «Siamo pronti a mandare i bambini a scuola con il pranzo “da casa” – conclude Vazzoler -, anche se questo comportasse problemi logistici agli istituti». L’assessore Silvia Straneo subito dopo aver visto il post le ha telefonato, invitando alla calma: «Aspettiamo di vedere come vanno le trattative con i sindacati e non interrompiamo il dialogo». Gli stessi sindacalisti sono decisi: «Non saremo noi i primi ad alzarci dal tavolo, ci proveremo fino all’ultimo». Così venerdì l’incontro si è concluso solo quando gli «inviati» di Solidarietà e Lavoro hanno chiesto tempo per consultarsi con la sede centrale (è a Roma, ma la coop è di Bari) sulle nuove proposte avanzate. Quindi si va a martedì, nel frattempo domani c’è la riunione con Vivenda che potrebbe essere decisiva: le posizioni sulla refezione valenzana pare siano ormai molto vicine. Una rottura su quella di Alessandria è invece da mettere in conto. Allora che accadrà?

Fonte: LaStampa.it (ed. Alessandria)