Emilia-Romagna: continua il progetto di portare nelle mense scolastiche cibi bio a km 0

L’Emilia-Romagna si aggiudica la quota più alta prevista dal Fondo nazionale per le mense scolastiche biologiche: 1 milione e 282mila euro. Il progetto punta ad avvicinare i bambini fin da piccoli a consumare cibi bio e a km 0.

Per il quarto anno consecutivo, l’Emilia-Romagna è la regione che si aggiudica la quota più alta prevista dal Fondo nazionale per le mense scolastiche biologiche: 1 milione e 282mila euro di risorse su 4,3 milioni di euro complessivi. Grazie a questi fondi la regione ha la possibilità di continuare nel 2022 il progetto di portare nelle mense scolastiche cibi bio a chilometro zero senza aumentare alle famiglie il costo del servizio.

Il progetto punta ad avvicinare i bambini fin da piccoli a consumare cibi bio e a chilometro zero sostenendo così le piccole realtà locali e diminuendo gli sprechi alimentari, inoltre incoraggia la creazione di una rete commerciale tra le aziende e i piccoli produttori del territorio con le scuole.

Il fondo copre 7 milioni di pasti, suddivisi tra le varie scuole su tutto il territorio regionale in base al numero di studenti iscritti all’istituto. I comuni presi in considerazione sono quelli che hanno fatto domanda e sono stati approvati per beneficiare di una parte del fondo.

«Siamo la prima Regione in Italia per numero di pasti bio distribuiti nelle mense scolastiche, a conferma dell’impegno con cui da anni sosteniamo i principi dell’agricoltura biologica e l’utilizzo di prodotti sani, non solo sulle tavole dei cittadini, ma anche nella ristorazione collettiva pubblica – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi –. Queste risorse sono fondamentali per aumentare sempre più la qualità del servizio senza incidere sull’economia delle famiglie, ma soprattutto per continuare a promuovere una maggiore consapevolezza rispetto alla propria alimentazione».