A Lodi parte una campagna antispreco nelle mense con Dussmann

LODI – Gli avanzi delle mense scolastiche comunali di Lodi andranno ai bisognosi. Il Comune avvia una campagna sociale contro gli sprechi nelle mense scolastiche. Dopo l’ingresso del nuovo gestore del servizio mensa, la società Dussmann, la Commissione mensa ha indetto una riunione per verificare e migliorare la qualità del servizio, con un tema centrale fra tutti: la battaglia contro lo spreco di cibo a sostegno di quelle famiglie che invece ne hanno più bisogno. «Innanzitutto vogliamo migliorare la gestione degli sprechi – afferma con decisione l’assessore all’istruzione Grazia Scotti – Anche l’Ats ci ha fatto dei rilievi per gli eccessivi casi di disgusto, cioè le variazioni di menu richieste non per motivi sanitari o religiosi, ma perché il cibo servito non è di gradimento ai bambini. Dunque su questo versante daremo una stretta, perché sia come momento educativo sia per il rispetto delle tabelle dietetiche dell’Ats, i casi di variazione devono essere limitati».

Un cambiamento rilevante si potrà vedere grazie al Centro freschi in fase di realizzazione nella palazzina ex Samor di via Scotti, previsto attivo fra qualche mese. «Abbiamo già discusso con l’azienda che ci ha dato il suo ok – spiega l’assessore -. L’idea è quella di stipulare una convenzione con le associazioni che gestiranno il Centro freschi in modo da poter portare tutto il cibo in eccedenza alla struttura, per la distribuzione alle famiglie bisognose. Ovviamente potranno essere trasferiti solo i cibi preparati, ma non serviti. Ci sembra una buona iniziativa, che non comporta alcun costo aggiuntivo, che ha un grande valore di solidarietà ed educativo, che riduce gli sprechi».

Resta invece ancora da affrontare il problema degli insoluti riguardante il recupero delle somme dovute dalle famiglie e non pagate, ma con il nuovo sistema di pagamento PagoPa sembra esserci un miglioramento. Il Comune resta comunque fermo sulla volontà di non penalizzare i bambini. «Il dato delle insolvenze si aggira sui 37mila euro circa l’anno, in linea tra l’altro con quello di città di analoghe dimensioni vicine a noi – conclude Grazia Scotti -. La base di partenza degli insoluti, compresi i semplici ritardi di pagamento era molto più alta, pari a 70mila euro circa, ma gli uffici mettono in atto tutte le azioni necessarie al recupero con ottimi risultati. E infatti il dato è mobile, quei 37mila euro si abbasseranno ancora. Inoltre, l’introduzione del sistema PagoPa sembra portare risultati: i flussi di cassa sono molto più veloci, gli insoluti per dimenticanza sono stati abbattuti, e anche il valore generale, sebbene i dati siano relativi a fatture di soli due mesi, sembra in miglioramento, e si può quindi puntare a scendere anche negli insoluti accertati».

Fonte: Il Cittadino di Lodi