Bimbi intossicati, appalto Cir Food nel mirino

Il Messaggero, Abruzzo

IL CASO
Si allarga l’inchiesta sullo scandalo dei 200 bambini intossicati nelle mense scolastiche di Pescara. Ieri mattina i carabinieri forestali hanno fatto un blitz in Comune per prelevare tutta la documentazione relativa all’appalto a sei zeri della refezione scolastica (da 17 milioni di euro per 5 anni, dal 2016), che nel luglio del 2015 si aggiudicò il pool di imprese Cir Food e Bioristoro, i cui vertici sono stati già indagati dalla Procura della Repubblica per commercio di alimenti nocivi, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, lesioni personali (sotto inchiesta sono Chiara Nasi, Fabrizio Gazzo ed Emilio Fiorani, tutti e tre rappresentanti della Cir, e Maria Teresa Pianesi di Bioristoro). Tutta la documentazione, che comprende anche il programma di autocontrollo e controllo igienico-sanitario, con i protocolli di pulizia e sanificazione, tutto inserito nell’offerta della gara di appalto, verrà passata al setaccio dagli investigatori. Sarà un lavoro certosino per verificare il rispetto del capitolato di gara in tutte le sue parti e in particolare per ciò che riguarda gli alimenti da somministrare ai bambini, che devono avere caratteristiche precise: prodotti di qualità e rigorosamente italiani. L’ati Cir-Bioristoro, lo ricordiamo, si aggiudicò la gara grazie a un ribasso esagerato che sfiorava il 16 per cento, circostanza che potrebbe aver inciso sulla qualità dei prodotti offerti. È uno degli aspetti più delicati del lavoro che i carabinieri forestali dovranno portare avanti.

LE ANALISI IN ARRIVO

La Procura è in attesa di conoscere il responso delle analisi eseguite dallo Zooprofilattico sugli alimenti sequestrati nei centri cottura gestiti dalle due ditte (ai quali la magistratura nei giorni scorsi ha posto i sigilli), sui campioni di acqua e i tamponi di superficie, per verificare se effettivamente la responsabilità di questa intossicazione alimentare su larga scala è da attribuirsi al Campylobacter che i medici hanno isolato nelle feci dei bambini finiti in ospedale. Ma questa non è la sola strada che il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini e il sostituto Anna Benigni stanno seguendo. Ci sarà anche un complesso accertamento epidemiologico del quale si occuperanno gli specialisti dell’Istituto superiore di sanità di Roma. A loro si sono rivolti i due magistrati che qualche giorno fa si sono recati a Roma per organizzare il da farsi con gli esperti del servizio batteriologico dell’Istituto. Insomma si cerca di non tralasciare nulla in questa delicata inchiesta, finita anche all’attenzione del ministero della Salute che ha già preso contatto con la procura pescarese. Se dagli esami dello Zooprofilattico non dovesse emergere quella chiara correlazione tra il batterio e uno o più degli alimenti serviti, la procura avrà a disposizione uno studio dell’Istituto di sanità che dovrà far luce fra le patologie accusate dai bambini e l’ambiente in cui si sarebbe sviluppata l’intossicazione alimentare, visto che i bambini colpiti dai malori hanno frequentato quelle scuole, i cui pasti venivano preparati nei centri cottura delle due ditte sotto inchiesta. Da oggi, poi, i carabinieri forestali inizieranno ad ascoltare i genitori di tutti i bimbi non finiti in ospedale e anche insegnanti ed operatori delle scuole. Il sindaco Marco Alessandrini, nel frattempo, sta valutando la revoca della gara di appalto e, nel caso, come risolvere il problema delle mense che riprenderà dal primo ottobre prossimo.

Fonte: Il Messaggero, Abruzzo