Scuole di Vercelli: pasti consumati fino a 10 giorni dopo la data di preparazione?

Il TAR della Regione Piemonte si è espresso favorevolmente, confermando l’aggiudicazione dell’appalto di ristorazione scolastica del Comune di Vercelli alla vicentina Serenissima ristorazione: le famiglie d’ora in avanti dovranno fare i conti con un nuovo metodo di preparazione dei pasti, ovvero il Cook&Chill.

Nel mese di Giugno 2019 AFM, ovvero Azienda Farmaceutica Municipalizzata, aveva indetto la nuova gara – per 3 asili nido, 24 refettori scolastici e una mensa popolare – con termine nel 2027, prevedendo un sistema di produzione e conservazione dei pasti interamente con la modalità Cook&Chill (a eccezione degli asili nido) presso il centro cottura comunale. A tal fine l’amministrazione aveva richiesto nel bando un importante adeguamento tecnologico del centro di cottura comunale assieme all’integrazione delle attrezzature ad hoc nei refettori.

Tuttavia, secondo le nuove indicazioni, il servizio risulterà del tutto stravolto rispetto alla gestione precedente. Dal 2020 i pasti potranno essere preparati anche presso un centro cottura alternativo a quello comunale e consumati addirittura fino a 10 giorni dopo la data di preparazione. Considerato che il nuovo gestore ha un efficientissimo centro di cottura a Boara Pisani (PD), altamente specializzato in Cook&Chill, dobbiamo ipotizzare che il pasto dei piccoli vercellesi farà un viaggio di oltre 300km prima di arrivare al centro di cottura di Vercelli?

Inoltre, sempre secondo quanto previsto nel bando di gara, i pasti potranno essere consegnati ai refettori anche 4 ore e mezza prima dell’ora di pranzo, nei quali si dovrà poi provvedere a “rinvenire” le pietanze prodotte almeno 8 giorni prima. Sebbene si tratti di alimenti refrigerati, un tale servizio risulta anomalo visto che è destinato all’utenza scolastica di infanzia primaria e secondaria.

Come se non bastasse, la gara in questione ha imposto una forte riduzione del personale. L’introduzione del sistema Cook&Chill non richiede infatti l’impiego dello stesso numero di addetti rispetto al sistema “fresco caldo” e il taglio in questione investirà certamente parte del personale mense che risiede nel territorio vercellese.