Alzheimer e alimentazione, il menù della memoria

19/11/2019, BIELLA – L’incapacità di mangiare da soli è uno dei momenti più difficili che deve affrontare un malato di Alzheimer. Così, per rallentare al massimo questa fase, la Fondazione Cassa di Risparmio ha sostenuto «Alzheimer e alimentazione: un progetto a km zero», l’iniziativa nata grazie alla collaborazione tra l’Istituto Cerino Zegna, il reparto di dietologia dell’ospedale, i ragazzi dell’Istituto Gae Aulenti e la società di catering Sodexo. Il progetto, iniziato la scorsa settimana, proseguirà fino ad aprile e ha già ottenuto un grande successo tra gli ospiti del centro diurno di Occhieppo Inferiore. Ad occuparsene sono una trentina di ragazzi di quarta e quinta Alberghiero, che coordinati dal professor Fabio Baldissin stanno ideando piatti adatti a chi soffre di questa patologia. «Chi è affetto da Alzheimer non riesce ad utilizzare le posate. Per prima cosa creiamo portate che si possano prendere con le mani: cibi non troppo uniti e senza salse – spiega il professore -. Con l’obiettivo di stimolare i ricordi e le sensazioni passate, utilizziamo molto gli aromi: salvia, timo, e rosmarino. Parliamo inoltre di pazienti sempre in movimento, ecco perché sono cibi ricchi di fibre ed ipercalorici». Il gruppo sta creando vere e proprie prelibatezze: sformatini di riso integrale con zucca, salsiccia e rosmarino; polpette di merluzzo con orzo, erba cipollina e farina di polenta; panini morbidi semidolci, barrette energetiche ed una sorta di castagnaccio rivisitato. Il pranzo viene confezionato e riposto dentro scatolette di cartone in modo che non solo venga consumato in istituto, ma possa anche essere portato a casa. Il progetto prevede, oltre al coinvolgimento dei ragazzi, anche la partecipazione dei cuochi del Cerino Zegna. «Per la prima lezione ho accompagnato i ragazzi a cucinare al centro diurno – conclude Baldissin -, ora invece verranno i cuochi del Cerino a scuola da noi»

Fonte: La Stampa ed. Biella