Milano, corruzione e appalti truccati in comuni lombardi: 11 arresti

Riportiamo un articolo news di Sky Tg24: "Tra le persone indagate (ma non arrestato) c'è anche il vicesindaco del Comune di Mediglia, Paolo Bianchi"

Di Skytg24

La guardia di finanza di Milano ha arrestato 11 persone – otto ai domiciliari e tre in carcere – accusate a vario titolo di corruzione negli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione collettiva in scuole e istituti per anziani e di pulizie in uffici pubblici, per un valore complessivo di 39 milioni di euro, in diversi comuni dell’hinterland milanese e lombardi (Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero). Tra le persone indagate (ma non arrestato) c’è anche il vicesindaco del Comune di Mediglia, Paolo Bianchi.

Le indagini

Stando alle indagini della Procura milanese, 11 contratti di fornitura sarebbero stati assegnati dagli enti locali a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati alcuni indagati o di altre disposte a pagare una “tangente” compresa fra l’1 e il 2 % del prezzo posto a base d’asta della gara. Dagli accertamenti è emerso come il pagamento delle mazzette avvenisse attraverso “la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura”. I finanzieri hanno, infatti, documentato anche le fasi della consegna di una “bicicletta professionale da corsa, del valore commerciale di tremila euro, a favore di un pubblico dipendente corrotto per l’aggiudicazione di una gara del valore di 300mila euro”. “Fattela regalare, bicicletta in carbonio costerà tremila-quattromila euro”. Così C.S., finito in carcere e dipendente della Fabbro Food spa, avrebbe spronato M.M., anche lui arrestato e responsabile dell’area servizi al cittadino per il Comune di Cornaredo, ad accettare come “regalia” una bicicletta per pilotare l’appalto.

Gli accertamenti

Il presunto sistema prevedeva l’acquisizione “a pagamento, di informazioni privilegiate” da “figure compiacenti operanti all’interno delle commissioni giudicatrici” e “delle diverse stazioni appaltanti che servivano ad impostare bandi di gara personalizzati, congegnati su misura per l’azienda da favorire”. Per garantirsi “l’adempimento dell’accordo illecito da parte degli aggiudicatari delle gare” gli indagati avrebbero fatto ottenere “a persone compiacenti, e disponibili ad assecondare ogni loro richiesta, incarichi di consulenza per il controllo qualità all’interno della catena di somministrazione dei pasti”. Così qualora l’azienda favorita avesse ritardato la consegna delle ‘stecche’ sarebbero “intervenuti con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie contrattualmente previste, giungendo fino alla risoluzione del rapporto di fornitura, nel caso in cui il flusso di denaro illecito si fosse interrotto”. Sono state effettuate 23 perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati e acquisizioni di documenti nei confronti dei Comuni e delle società coinvolte. Cinque società nel settore della ristorazione sono indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa.

Gip: “Per indagati è consuetudine”

Dall’esame della vicenda emerge “una evidente spregiudicatezza e abitualità nel turbare le gare d’appalto anche dietro remunerazione e nel considerare ciò qualcosa di ordinario”. Lo scrive il gip di Milano. Il giudice, che non ha ritenuto di contestare il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura, ha rilevato che “la scelta di un sistema di vita illecito, portato avanti da diversi anni, così come ricavabile da numerose intercettazioni (…), non appare sufficiente al fine di ritenere l’esistenza di un vincolo associativo”.

Le tangenti

Il “classico fruscio delle banconote” quando vengono contate, ossia “il rumore dello sfogliare di biglietti di carta” e la consegna ‘in diretta’ della mazzetta. C’è anche questo nelle numerose intercettazioni riportate nell’ordinanza del gip di Milano Tiziana Gueli. Nell’ordinanza, nel paragrafo che riguarda l’affidamento della concessione del servizio mensa scolastica con decorrenza dal primo settembre 2021 organizzato dalla Centrale unica di committenza di Brescia, suddiviso in sette lotti, ci sono alcuni dialoghi inequivocabili. C.S., rappresentante della Fabbro Food e uno di coloro che sono finiti in carcere, risulta essere interessato al lotto “più remunerativo, ossia quello relativo al Comune di Mediglia, il cui vice sindaco Paolo Bianchi è tra gli indagati. La gara però, nonostante “le manovre illecite”, accertate in tempo reale dalle intercettazione – il conteggio dei soldi della provvista e i mille euro consegnati a una funzionaria comunale – verrà aggiudicata alla Pellegrini spa.

Le intercettazioni: “Stecche a 2% e dividiamo”

“Se ci danno il 2% sono 50mila euro però da dividere, potremmo fare 20 tu e 20 Antonella che siete là dentro e io 10”. Così C.S., finito in carcere e che lavorava per la Fabbro Food spa, parlava intercettato della spartizione di presunte tangenti per l’appalto “del servizio ristorazione scolastica” per il Comune di Flero (Brescia) da quasi 3 milioni di euro. In un’intercettazione del novembre scorso L’indagato parla con A.M. (in carcere), commissario della gara, dicendo che l’appalto “di Ranica”, provincia di Bergamo, “erano circa 300 pasti per quasi 6mila abitanti, mentre Flero saranno 500 pasti per circa 9mila abitanti”. E i due, sintetizza il gip, “ragionano quindi sulla percentuale da chiedere per la tangente”. Così C.S.: “R. gli ho detto l’1 (…) invece gli altri dall’1 al 2%”. Poi, lo stesso C.S.incontra M.M. (in carcere), con diversi incarichi tra cui quello di commissario della gara di Flero, e gli dice: “sono 50mila euro però da dividere, potremmo fare 20 tu e 20 A. che siete là dentro e 10 io”. Tra gli arrestati (ai domiciliari) M.R., “responsabile del settore Istruzione del Comune di Buccinasco” il cui nome compare nell’imputazione per un presunto appalto truccato sulle mense per gli “asili nido” nella cittadina alle porte di Milano. Il funzionario, secondo l’accusa, sarebbe stato corrotto da rappresentanti delle imprese Sodexo e Fabbro Food con l’assunzione della sua “compagna” in una delle società “da loro controllate” e per favorirli nella gara. L’inchiesta, si legge, nasce da un esposto dell’aprile 2021 presentato dalla moglie e dalla figlia di M., le quali hanno segnalato che l’uomo nei suoi anni di lavoro al settore appalti di Cornaredo aveva ricevuto “regalie dagli imprenditori aggiudicatari o dai fornitori in genere” per favorirli. Anche “soggiorni in hotel”, “biglietti per lo stadio” e mobili per la casa.

Il sindaco di Mediglia: “Sono sconvolto”

“Ho appreso la notizia dai giornali, la Guardia di Finanza è nel nostro Comune da stamattina e sta acquisendo tutta la documentazione. La mia reazione è quella di incredulità. Sono rimasto sconvolto apprendendo una notizia del genere, e poi dai giornali”, ha detto Giovanni Carmine Fabiano, sindaco di Mediglia. “Mi riservo di capire bene di cosa si tratta. Perché al momento io non so proprio quali possano essere i capi d’imputazione, cosa viene contestato a noi come Mediglia. È una gara, tra l’altro – continua Fabiano – che è stata fatta anche in una centrale unica di committenza, a Brescia, non nel nostro Comune. È una notizia che mi lascia amareggiato perché il buon nome del Comune di Mediglia viene messo alla gogna da tutte le parti. Mi auguro, ho fiducia nel lavoro degli inquirenti che possano far luce su tutto quanto accaduto e Mediglia possa dimostrare tutta la sua estraneità”.