Ladisa rileva la Serist

Si consolida una realtà da 5mila dipendenti.

Ladisa, fondata a Bari nel 1973 e presente in 18 regioni italiane, ha rilevato la Serist, fondata ad Arcore nel 1983 e ben radicata in Lombardia e Sardegna. L’acquisizione della Serist è un’operazione da 6,85 milioni di euro che dà vita a una realtà da 50 milioni di pasti l’anno, oltre 5mila dipendenti e più di mille strutture servite in Italia. In Ladisa – capofila del Gruppo Finlad e azienda di ristorazione collettiva con commesse per ministeri, scuole, strutture sanitarie e grandi aziende come Rai, Mahle e Sogei – confluiscono sia i 1.340 lavoratori sia le proprietà mobiliari e immobiliari della Serist, tra cui i centri cottura ad Agrate Brianza e Castiglione delle Stiviere e due stabilimenti in Sardegna, gli appalti nel mercato privato dell’area lombarda come quelli con il gruppo editoriale Gedi, Cifa, Molteni, Alfa Laval, Australian Sports Commission. L’azienda rafforza anche la sua già radicata esperienza nell’ambito della ristorazione ospedaliera con Torino Sanità spa società di progetto e Vimercate Salute spa. In Sardegna, inoltre, Ladisa gestirà il lotto unico della gara centralizzata ospedaliera. «Siamo orgogliosi – aggiunge il presidente Franco Sebastio – di portare anche in Sardegna il nostro sistema di approvvigionamento strutturato e tracciabile. Da anni siamo impegnati su obiettivi come la filiera corta e il chilometro zero». La collaborazione fra le due aziende dura da tempo: nel complesso di Agrate in cui è ubicato il centro cottura Serist è presente anche la piattaforma logistica di Ladisa e le aziende negli ultimi anni hanno già lavorato in Associazione temporanea di imprese (Ati). «L’operazione – conferma Sebastio – è il naturale sviluppo di una collaborazione collaudata e siamo certi che l’esperienza dei 1.340 dipendenti Serist entrati in Ladisa sarà preziosa per lo sviluppo delle attività. Purtroppo la congiuntura temporale che stiamo vivendo a causa della pandemia non è delle più favorevoli, ma sappiamo che arriveranno momenti migliori. Adesso stiamo mantenendo i livelli occupazionali stabili nonostante le difficoltà che non serve certo ripetere ed elencare, ma abbiamo già dei progetti per il futuro. Tra questi rientra il dare uno slancio al processo di internazionalizzazione del nostro gruppo».

Fonte: Il Sole 24 Ore