«Il Green Pass va considerato come una garanzia per i lavoratori e le imprese, e non come una limitazione della libertà. Il mondo dei Servizi si è sempre schierato a favore di ogni strumento di protezione, come dei vaccini dal momento che sono stati resi disponibili, ed ancor più oggi riteniamo che per fronteggiare le varianti del Covid si debba compiere uno sforzo ulteriore. Pensiamo alla grande incognita che si staglia, ad esempio, sugli operatori dei Servizi nelle scuole, o chi in generale lavora in situazioni di potenziale esposizione come gli ambienti sanitari o i trasporti: il Green Pass aziendale si traduce in un grande atto di responsabilità per le aziende e riteniamo che si tratti di uno sforzo utile per rimettere in moto l’economia e creare ulteriori baluardi sanitari». Lo dichiara Lorenzo Mattioli, presidente di Confindustria Servizi HCFS, federazione confindustriale che raccoglie le associazioni di imprese del facility, pulizie e sanificazione, lavanderie industriali e dispositivi di protezione individuale e ristorazione collettiva.
«Mettere in sicurezza le scuole è una priorità che le nostre imprese sostengono convintamente, e riteniamo che per chi opera nei plessi scolastici sia necessario avere personale dotato di green pass. Come imprese della ristorazione, ancor prima che arrivasse la pandemia, la sicurezza e la salute sono aspetti fondamentali. Oggi più che mai vogliamo una ripresa delle attività piena, vogliamo che gli studenti, il personale docente e non docente riprendano la vita scolastica e che tutti i servizi siano fruibili. La mensa non è un accessorio, ma fa parte della vita, della crescita personale: è un servizio irrinunciabile. Le nostre aziende sono pronte a fare la propria parte». Sono queste le parole del presidente di ANIR Confindustria (Associazione nazionale imprese di ristorazione collettiva) Massimiliano Fabbro.