Una legge regionale fa scuola: ecco come l’Emilia Romagna ha aumentato del 30% l’inclusione sociale in azienda

Il caso dell’Emilia Romagna funziona e dimostra come sia possibile (e facile) aumentare l’inclusione sociale in azienda. Un esempio che dovrebbe dunque diventare legge nazionale, a favore di tutti. Parliamo della legge regionale 17/2005, che permette alle aziende con più di 15 dipendenti di far fede all’obbligo di assumere quote di personale con disabilità, o svantaggi certificati, anche grazie alle persone assunte esternalizzando i servizi a una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. Realtà che svolgono un ruolo determinante per l’emancipazione delle persone diversamente abili.

La legge nazionale, la 68/1999, prevede l’obbligo di assumere personale con svantaggi certificati proporzionalmente alla dimensione aziendale. Grazie all’articolo 22 della legge regionale in questione, in Emilia Romagna è aumentata del 30% la quota di queste assunzioni, proprio esternalizzando i servizi a una cooperativa sociale di inserimento lavorativo (quindi di tipo “B”).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Agci-Solidarietà, Confcooperative Federsolidarietà e Legacoopsociali in collaborazione con la Regione proprio per sensibilizzare ulteriormente le aziende locali a ricorrere a questo strumento. L’art. 22 consente alle aziende, nello specifico, di assolvere all’obbligo di legge affidando le assunzioni di persone svantaggiate direttamente alle cooperative sociali specializzate nell’inserimento lavorativo in ambiti quali le pulizie e le sanificazioni, la sicurezza, l’assemblaggio, la pulizia del verde e delle strade, ma anche la progettazione di siti internet e varie attività agricole.

Nel 2022 l’Emilia Romagna ha investito quasi 42 milioni di euro per l’accompagnamento al lavoro di queste categorie fragili, con l’obiettivo di far recuperare loro dignità e identità, attraverso l’inserimento in società. “La titubanza iniziale è comprensibile, ma va superata perché quando entrano in un luogo di lavoro queste figure hanno la capacità non solo di dare una risposta produttiva adeguata ma anche di fare gruppo con gli altri lavoratori, creando un ambiente più sereno, accogliente e di valori”, ha detto Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione dell’Emilia-Romagna.