Facility Management: un comparto degno di attenzione

La questione dell’aumento del costo dell’energia sta intaccando anche il mondo del Facility Management seppur con qualche variazione tra ambiti.

Nel settore della ristorazione collettiva, ad esempio, l’Osservatorio Oricon denuncia nel suo ultimo rapporto una decuplicazione del costo dell’energia tra il 2020 e 2022 mentre l’incidenza del costo del gas è aumentata di 15 volte passando dallo 0,3% al 3,7% sul costo del pasto.

“Secondo i dati reali in nostro possesso, mettendo a confronto l’anno 2021 con il 2022, i costi sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas sono, ad oggi, triplicati, dichiara Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD Cooperativa Italiana di Ristorazione, con oltre 50 anni di storia, attiva nella ristorazione collettiva e nei servizi di welfare che occupa circa 12.000 persone.

A questi costi dovremmo anche conteggiare gli aumentati costi di imballaggio e trasporto, nonché delle materie prime.

ENERGIA E APPALTI

La questione dell’energia tocca inevitabilmente ogni settore ma un tema peculiare di un settore così human intensive rimane, a legislazione vigente, l’impossibilità negli appalti pubblici di veder riconosciuto l’aumento dei costi legati all’energia e non solo tanto da indurre il Presidente dell’ANAC Giuseppe Busia a richiedere con una nota al Governo e al Parlamento un urgente intervento normativo sulla revisione prezzi negli appalti.

Non solo ma sta inserendo nel Bando Tipo digitale le clausole di revisione dei prezzi nonché aggiornando attraverso una revisione aggiornata i costi/prezzi delle materie prime che compongono la Guida Operativa che fa da riferimento.

L’IMPORTANZA DEL FACILITY MANAGEMENT

Il settore del Facility Management è strategico soprattutto per l’impatto occupazionale e quindi un accentuarsi delle difficoltà legate all’aumento dei costi operativi potrebbe portare il settore anche a dover rinunciare ad appalti e commesse senza quindi far scattare la clausola sociale e generando una non banale area di disoccupazione.

Gli ultimi dati disponibili (Ricerca Annuale della Fondazione Scuola Nazionale Servizi) che analizza le aziende operanti in nove settori (servizi ambientali, servizi culturali, energia e manutenzione, movimentazione merci, servizi alla persona, pulizie professionali, ristorazione collettiva e vigilanza) mostrano un totale di occupati pari a 1.015.407 con un fatturato globale di circa 62 miliardi di euro.

Ovviamente con differenze tra settori merceologici per quanto riguarda l’impatto energetico sui costi.

Appare chiaro, in ogni caso, come l’impatto occupazionale – peraltro senza particolari barriere all’ingresso – sia rilevante e come quindi una crisi del settore possa generare problematiche assai rilevanti sul piano socioeconomico.

Peraltro, all’interno del mondo del Facility Management vi sono competenze e strutture in grado di affiancare e supportare gli “energy manager” nel raccogliere e monitorare i consumi energetici e di suggerire investimenti di efficientamento energetico peraltro accedendo a una serie di incentivi e meccanismi quali ad esempio i Certificati Bianchi e/o più moderne strutture di supporto finanziario (Full-Outsourcing, modello ESCO, PPP per il settore Pubblico, ecc.).

 

Danilo Broggi