Gli hotel di Roma licenziano in massa i dipendenti

Il sistema turismo non ha retto la grave crisi dovuta alla pandemia che sta obbligando le strutture a mandare tutti a casa. Stimati 8000 licenziamenti. Gualtieri segnala l’allarme.

Dopo due anni di pandemia e cassa integrazione gli hotel di Roma licenziano in massa i dipendenti. Il sistema turistico non ha retto la grave crisi finanziaria che ha obbligato i proprietari delle strutture a mandare a casa tutti, dagli chef agli addetti alle camere e alle pulizie, front office manager, operai, addetti all’amministrazione e segretari.

Le strutture ormai da anni non riescono più a riempire le numerose camere e le sale congresso destinate ai meeting professionali restano vuote a causa dello smartworking e le riunioni virtuali.

Coinvolti nei licenziamenti anche hotel di pregio come lo Sheraton che conta 640 camere e 30 sale congresso che ha dovuto mettere alla porta tutti e 164 i suoi dipendenti e chiudere completamente la struttura per azzerare completamente i costi durante questo periodo di carestia. Contrari i sindacati che però accusano la struttura di voler ricominciare da capo assumendo giovani con stipendi bassi a scapito di persone che lavorano da decenni allo Sheraton e hanno contribuito a rendere importante l’hotel della capitale italiana.

La stessa sorte ha coinvolto lo storico hotel Majestic di via Veneto a Roma che ha mandato a casa 47 dipendenti. L’hotel sarebbe in gravissima crisi finanziaria e negli ultimi due anni ha visto calare il fatturato del 90.4%. La struttura ha cessato l’attività temporaneamente e verrà venduta a una nuova gestione.

La crisi turistica non coinvolge solamente gli hotel ma anche agenzie viaggi, guide turistiche, organizzatori di eventi, catering, taxi e tutte le figure professionali che lavorano a contatto con il pubblico. Il costo della crisi è stimato a 8000 licenziamenti solamente nella città di Roma.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha segnalato l’emergenza e ha chiesto l’immediata apertura di un tavolo per affrontare la situazione e trovare soluzioni sia a breve che a medio e lungo termine per sostenere il sistema turismo della capitale.  “La riforma degli ammortizzatori varata dal ministro Orlando è positiva e importante, ma per le città d’arte è necessaria una reintroduzione temporanea della cassa Covid. Sappiamo che il ministro Garavaglia e il governo stanno definendo i criteri per l’allocazione dei 700 milioni che la legge di bilancio ha stanziato prudenzialmente per misure straordinarie di sostegno. Ci aspettiamo – ha detto il Sindaco – che almeno una parte di queste risorse siano destinate ad un nuovo ciclo di cassa Covid gratuita per alberghi e agenzie di viaggio delle città d’arte, e che a loro volta queste aziende non procedano con i licenziamenti annunciati. Molto utile anche un Consiglio comunale straordinario col governo per affrontare il tema del sostegno e del rilancio del comparto”.