Piano estate, il nodo delle mense

Indagine sulle tariffe: l’Emilia-Romagna è la più costosa, la Sardegna la più economica
Cittadinanzattiva: siano gratuite per gli studenti dei corsi

«Tra gli obiettivi indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr, ndr) è prevista la creazione di circa 1.000 nuove mense scolastiche. Scelta importante ma non sufficiente soprattutto ora che ,a causa delle difficoltà economiche in cui versano tante famiglie per la crisi indotta dalla pandemia, per molti ragazzi il pasto a scuola rappresenta il pasto più completo se non addirittura l’unico». Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva, snocciola i dati della V Indagine sulle tariffe delle mense scolastiche di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. La mensa costa. In media 80 euro al mese, nell’anno in corso, per ogni alunno. Tanto spende una famiglia composta di 3 persone con un Isse di 19.900 euro annui. Tariffe rimaste sostanzialmente invariate rispetto all’anno scorso. Con Puglia e Toscana che registrano l’incremento maggiore: rispettivamente +5,97 e +5,73%. Tuttavia, le differenze territoriali sono notevoli. Il Nord si conferma l’area geografica con le tariffe più elevate: in media 813 euro per 9 mesi di mensa nella primaria e 802 euro in quella della materna. Segue il Centro con 697 euro nella primaria e 676 euro nell’infanzia. Più contenuti i costi al Sud con 662 euro all’asilo e 649 euro alle elementari. Tuttavia, l’incremento maggiore si rileva nelle regioni centrali. E le tariffe crescono, ma di poco, anche al Sud. Mentre calano al Nord. L’Emilia-Romagna è la regione più cara, con una spesa media mensile di 103 euro, la Sardegna quella più economica con 65 euro mensili. Le famiglie di Ragusa, invece, sono quelle che sostengono una spesa minore per la ristorazione scolastica alla materna comunale e alla primaria (€ 44 euro mensili, € 288 annuali). Un salasso la tariffa a Livorno, la città più costosa per la primaria: ben 1.152 annui, pari a 128 euro mensili). Mentre Torino con 1.188 euro annui e 132 euro mensili è la più cara per la materna. Unica eccezione tra le città del Sud più costose sia per l’infanzia che per la primaria Trapani: 1.078 euro annui, 120 euro mensili. Roma è la meno cara tra le metropoli, con 450 euro annui e 50 euro mensili sia per l’infanzia che per la primaria. «Chiediamo che il Governo trovi le risorse per garantire la mensa scolastica e il tempo pieno ad un numero sempre maggiore di bambini, soprattutto nelle regioni del Centrosud», propone Bizzarri. «La pandemia dovrebbe spingerci a trasformare la mensa in servizio pubblico universale e gratuito». «A cominciare in modo sperimentale dall’estate», come «incentivo importante» per l’adesione dei ragazzi al piano di apertura estiva delle scuole.

Fonte: Italia Oggi