Vaccino Astra Zeneca, casi di rinuncia tra docenti e ATA. Gli esperti: “È sicuro”

Il caso del lotto AstraZeneca ABV2856, sospeso momentaneamente dall’Aifa, sta senza dubbio rallentando una campagna di vaccinazione che già non brillava per velocità: il personale scolastico in seguito agli ultimi eventi è infatti timoroso e in molte province d’Italia si sono registrate diverse rinunce e cancellazioni di prenotazioni. Gli esperti però tendono a rassicurare il personale invitandoli a non entrare in paranoia e a fidarsi degli organi competenti.

Sin dalla notizia della sospensione del lotto del vaccino destinato a docenti e Ata sui social si è scatenato il panico. Dal giorno successivo sono iniziate le prime rinunce che ancora oggi si registrano.

La redazione di Orizzonte Scuole ha raccolto testimonianze di docenti che si sono recati al centro previsto per la somministrazione del vaccino e si sono ritrovati quasi completamente da soli proprio per le rinunce di tantissimi colleghi.

Fra i casi segnalati quelli di Treviso: 3mila dosi di vaccino sarebbero andate perdute a causa della defezione del personale prenotato. Ecco allora che si è deciso di somministrare il vaccino ai giornalisti. Ma anche in altre province si sono registrati casi simili con le dosi già prenotate impiegate per altre categorie di lavoratori.

Non possiamo parlare però di una tendenza completamente diffusa: in Puglia, ad esempio, la campagna vaccinale per il momento non ha subito grosse frenate, come spiega l’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco: “In Puglia la vaccinazione sta procedendo. Con un po’ più di difficoltà per il tempo che è necessario dedicare all’informazione, ma le rinunce sono limitate“.

Il timore c’è. Inutile negarlo. Ma gli esperti vogliono tranquillizzare tutto il personale a cui è destinato il vaccino AstraZeneca: “Il vaccino AstraZeneca, ad oggi, “risulta sicuro e efficace, quindi bisogna continuare ad usarlo”. Così a Sky TG24 Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell’ente regolatorio europeo Ema sottolineando che il comitato di farmacovigilanza “ha guardato tutti i dati che abbiamo a disposizione riguardo alla sicurezza di questo vaccino, inclusi questi eventi tromboembolici che si sono verificati, ma che in effetti sono molto rari”.

Per Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milanodopo il caso del ritiro del lotto dei vaccini Astrazeneca “era prevedibile che si registrassero rinunce alla vaccinazione. Purtroppo questa vicenda è stata quanto di più intempestivo potesse capitare” ma è importante, dunque, secondo Galli, informare le persone che possono maturare dubbi sui vaccini ricordando loro che “le coincidenze non solo esistono ma sono previste”.

Dello stesso avviso anche il virologo dell’università di Milano Fabrizio Pregliasco, che sottolinea come “ad oggi non è stato stabilito nessun rapporto di causa-effetto fra le morti e i casi di trombosi, nonostante milioni di dosi fatte in tutto il mondo“.

Più duro il commento di Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, che invece fa notare che  “Se però non ci si fida più della professionalità e delle competenze altri, allora il medico è come il mago e perché prendere i farmaci quando si sta male? Si potrebbe prendere qualunque altra cosa. Siamo di fronte a una incoerenza – sostiene il farmacologo – perché quando si è malati si corre a farsi curare quando si sta bene ci si fanno venire idee negazioniste“.

Dal mondo della politica anche Matteo Salvini, della Lega, ha invitato ad evitare terrorismo sul tema: “Oggi il 10% degli insegnanti che avrebbe dovuto venire a farsi vaccinare non verrà perché è un giorno che sente dire che se ti vaccini muori“.

In verità i problemi legati ad AstraZeneca e all’efficacia della campagna vaccinale per il personale scolastico sono anche altri: l’azienda infatti ha annunciato nuovi tagli alle forniture del suo vaccino contro il coronavirus all’Ue: “AstraZeneca è dispiaciuta di annunciare carenze nelle spedizioni pianificate di vaccini contro il Covid-19 all’Unione europea, nonostante il lavoro instancabile per accelerare le forniture“, si legge in una nota del gigante anglo-svedese.

AstraZeneca è lontana dalle dosi che avrebbe dovuto distribuire. Non crediamo che stia facendo di tutto per onorare i suoi impegni e quindi “analizziamo tutte le possibili misure da prendere“. Così una fonte Ue all’ANSA dopo l’annuncio ufficiale di nuovi tagli da parte del colosso farmaceutico anglo-svedese.

Eppure adesso c’è anche il nuovo piano vaccinale: l’obiettivo è di raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila.

Ecco perché la speranza del governo è che i problemi legati ad AstraZeneca si riassorbano in poco tempo e si possa davvero procedere verso gli obiettivi prefissati.

Anche perché, da lunedì le scuole sono chiuse, o meglio, nelle zone rosse sarà sospesa la didattica in presenza. Con quest’anno scolastico ormai compromesso quasi quanto il precedente, adesso di guarda al futuro e all’anno scolastico 2021/2022. E lì, senza dubbio, sarebbe importante che tutto il personale scolastico (o quasi) si sia già sottoposto alla vaccinazione.

Fonte: orizzontescuola.it