All’ospedale di Alzano la protesta dei sindacati: «Tagliate ore ai servizi di pulizia e sanificazione»

Vertenza aperta da 8 mesi: «Inaccettabile nel mezzo di una pandemia, e chi ci rimette sono i lavoratori». La replica dell’Asst: garantiti gli standard richiesti.

Lunedì 2 novembre Cgil, Cisl e Uil organizzano un presidio fuori dall’ospedale di Alzano Lombardo. Motivo: la vertenza aperta 8 mesi fa, quando l’appalto delle pulizie nelle strutture dell’Asst Bergamo Est (oltre Alzano, Seriate, Piario e Lovere) è passato a Markas e le ore di lavoro sono state ridimensionate. «È inaccettabile che nel mezzo di una pandemia si discuta di riduzione oraria negli appalti di pulizia e sanificazione degli ospedali e che il costo dei tagli si ripercuota unicamente sulle tasche dei lavoratori», denunciano Mauro Rossi e Giuseppe Errico di Filcams Cgil, Eleonora Capelli di Fisascat Cisl e Giacomo Ricciardi di Uiltrasporti.

«In vari confronti con l’azienda abbiamo chiesto che il monte ore precedente venga ripristinato, senza però ottenere alcun risultato — proseguono i sindacalisti —. Nei giorni scorsi abbiamo anche chiesto un incontro al direttore generale Francesco Locati per discutere la questione direttamente con il committente. Oltre alla riduzione di orario e alla conseguente perdita di salario, l’azienda, nonostante le segnalazioni delle organizzazioni sindacali e le richieste delle dipendenti, non ha ancora rispettato le norme contrattuali che prevedono di individuare chiaramente l’orario di lavoro. Quest’ultima rivendicazione non è certo un banale dato tecnico ma una reale garanzia per le lavoratrici che, spesso con contratto part-time, devono far conciliare un secondo lavoro o dinamiche famigliari. Non a caso sia il contratto collettivo sia le norme vigenti richiedono che l’orario di lavoro sia chiaramente esplicitato».

«Abbiamo lavorato incessantemente, catapultate nel vortice della pandemia, e non ci siamo mai risparmiate — scrivono le lavoratrici Markas sul volantino che verrà distribuito lunedì —. Eppure siamo vittime del taglio dei costi: abbiamo subito una riduzione del nostro stipendio che tocca punte del 25% e non ci è ancora stato consegnato il nostro orario di lavoro. Adesso vogliamo certezze: un orario definito e definitivo nei contratti e la restituzione delle ore perse».

«Sono sempre stati garantiti gli standard richiesti — commenta l’Asst —, perché abbiamo chiesto a Markas incrementi di produttività legati all’emergenza sanitaria. Pur non essendo parte in causa nella vertenza, esprimiamo la disponibilità a incontrare i sindacati».

Fonte: Bergamo.corriere.it