Scuola, un futuro tutto da ripensare

Novara, 23/04/2020 – Scuole novaresi ai tempi del coronavirus: la didattica a distanza è partita, pur tra mille difficoltà. «Tutti si sono attivati, nella stragrande maggioranza dei casi la didattica on line funziona, sia con lezioni frontali, sia con compiti e schede. Quasi tutti gli istituti comprensivi hanno attivato il registro elettronico e poi utilizzato altre piattaforme. È chiaro che questa non è la soluzione di tutti i mali e non può sostituire le lezioni fatte a scuola e i rapporti con i compagni. Ma è una necessità. E gli insegnanti sono stati bravi a trovare un nuovo modo di fare lezione: è stata una sfida anche per loro» Così l’assessore all’Istruzione Valentina Graziosi, relazionando ieri pomeriggio in commissione (on line, ovviamente). Le difficoltà però non mancano: «La principale – ha detto Graziosi – è che non tutte le famiglie hanno possibilità di avere a casa tablet o computer e il collegamento a internet». Per far fronte alla primissima emergenza, l’assessorato ha «utilizzato dei fondi che avevamo a disposizione, frutto di economie precedenti (destinati ai libri di testo), e destinato 31.000 euro per gli istituti comprensivi, che hanno acquistato una quindicina di tablet a testa. Chiaramente non è sufficiente a coprire tutte le necessità. A breve avremo la possibilità di avere altri tablet, ma questa volta acquistandoli direttamente noi, anche per avere prezzi più agevolati» . Intanto, ha annunciato, l’assessore, «tutti i dirigenti degli istituti comprensivi si sono uniti nell’idea di una sorta di sottoscrizione pensata per reperire fondi per acquistare devices o per altre necessità scolastiche. Anche perché i fondi della raccolta “AiutiAmoNovara” non possono essere destinati ad esigenze scolastiche: le necessità delle famiglie sono ancora troppe». Il presidente della Regione Alberto Cirio nei giorni scorsi ha auspicato una riapertura quanto prima degli asili nido in Piemonte, per venire incontro alle esigenze dei genitori che torneranno al lavoro. «Si hanno notizie in merito? – ha domandato la commissaria dei 5 Stelle Paola Vigotti – Sono già arrivate indicazioni dalla Regione?». «Per come è impostato il nostro sistema educativo, basato sulla socialità, dobbiamo ripensare tanto. E per quanto riguarda i nidi – ha detto Graziosi – ancora di più. La notizia della possibile riapertura in concomitanza con la ripresa del lavoro ha una una sua logica. Ci stiamo ragionando, ma dobbiamo aspettare una decisione definitiva, valutando le possibilità che abbiamo nel rispetto della salute dei bambini e degli educatori». Altra cosa su cui l’assessorato si sta interrogando è la gestione dei centri estivi: «Stiamo pensando a soluzioni possibili, magari dal mese di luglio, invece che da giugno: valutiamo tutte le ipotesi». La consigliera Pd Milù Allegra è tornata sulla donazione dei tablet alle scuole: «Come vengono incrociati i dati delle esigenze della strumentazione elettronica con la situazione socio-economica delle famiglie? Un buon monitoraggio, magari in tempi un po’ meno emergenziali, credo vada fatto perché c’è bisogno di tenere la situazione sotto controllo, in vista di un possibile ritorno dell’emergenza. E il tema della povertà, anche “elettronica”, ci sarà ancora». Un argomento su cui l’assessore si è detta «assolutamente d’accordo. Abbiamo fatto la prima distribuzione sull’urgenza in base alle segnalazioni arrivate dalle scuole, che conoscono le esigenze dei loro alunni. Bisogna stare attenti a riuscire a veicolare le risorse dove è più necessario. Quindi sarà fatto un controllo incrociato, anche con i dati in possesso dei servizi sociali» Allegra ha anche chiesto lumi sul lavoro degli assistenti comunali, «figure educative che devono essere di supporto ai bambini più deboli: come li state utilizzando, il servizio è garantito?». «All’inizio dell’emergenza – ha risposto Graziosi – avevamo ipotizzato di “trasferire” le ore per i disabili dalle scuole a domicilio. Poi non è stato possibile perché la situazione epidemiologica è precipitata, e al momento tutti gli educatori che non stanno lavorando sono stati messi in cassa integrazione. Ora stiamo ragionando su come si possa ripensare una forma di aiuto e assistenza da parte degli educatori comunali per i ragazzi diversamente abili, da dopo il 4 maggio». Dalla consigliera della Lega Tiziana Ongari, un attacco politico: «La ministra dell’Istruzione Azzolina ha firmato un decreto ministeriale per un totale di 85 milioni per il potenziamento della didattica a distanza, 70 dei quali per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti le strumentazioni in comodato d’uso. Come mai questi soldi non arrivano e il Comune deve ancora farsi carico di queste spese?». La risposta è venuta da Nicola Fonzo, nella duplice veste di consigliere Pd e dirigente scolastico: «I soldi sono arrivati il 3 aprile, con un decreto del ministro dell’Istruzione. Io sono dirigente di due scuole: l’istituto Bellini ha avuto richieste per 257 dispositivi. Grazie ai fondi del ministero, ne abbiamo acquistati 165: ne mancano 62. Al Convitto abbiamo soddisfatto 107 richieste su 142: ne mancano 35. Quindi, grazie al contributo del Ministero e del Comune siamo riusciti a coprire quasi tutte le richieste». Ma il problema non è solo che tutti gli alunni abbiano un dispositivo idoneo. «Un’altra difficoltà è quella della connessione: non tutte le famiglie hanno la possibilità. Si è pensato a potenziare la rete wi-fi del Comune? – ha chiesto – È ora di farlo». E di cominciare a guardare al futuro. «La scuola – ha ricordato Fonzo – finirà con la formazione a distanza, ma dall’1-2 settembre si riprenderà, con misure di distanziamento sociale, che comporteranno notevoli modifiche: il doppio turno, con conseguenti problemi legati al trasporto pubblico, oppure la divisione delle classi in gruppi. Novara come si sta organizzando per far fronte a questi scenari?». «È impossibile avere la verità in tasca, su un virus che fino a due mesi fa nessuno conosceva. – ha replicato Graziosi – La soluzione purtroppo non sarà quella di Novara, ma sarà su base nazionale perché c’è tutto un sistema da ripensare. Di sicuro stiamo pensandoci, tant’è che abbiamo già iniziato a discutere con Dussman sulla mensa scolastica e le possibili alternative». Sempre dal Pd, Rossano Pirovano ha chiesto lumi sul contributo di 15 milioni di euro annunciato dalla Regione per la fascia 0-6 anni. Graziosi: «Noi abbiamo sospeso le rette, come richiesto, e inviato i dati entro la scadenza. I contributi ancora non sono stati erogati e mi risulta che dovrebbero arrivare entro tre settimane. Ho fatto nei giorni scorsi una riunione con le scuole paritarie, che sono particolarmente in sofferenza. I contributi regionali dovrebbero essere di circa 300 euro a bambino e andranno a ripianare il mancato incasso delle rette». Dalla consigliera Sara Paladini, una mano tesa all’Amministrazione, con la richiesta di «un impegno a costruire insieme il dopo», ma anche una steccata politica: «Il Governo ha messo in campo una serie di strumenti, l’assessorato ha utilizzato fondi derivanti da risparmi e li ha dati alle scuole… La Regione non ha contribuito neanche con un euro» Sul lavorare insieme, Graziosi ha accolto l’invito: «Sono assolutamente disponibile a condividere un percorso. Non è che non ci siano idee, ma occorre una base molto seria e scientifica. Stiamo valutando tante opportunità: l’onestà intellettuale in questo momento implica di dover valutare tutte le opportunità ma anche di avere l’umiltà di aspettare le soluzioni degli scienziati e di chi ne sa più di noi».

 

Fonte: Corriere di Novara