Cresce il progetto educativo della “Mensa in classe”

ALTOPASCIO (LU), 24/01/2020 – Cresce e si estende anche in altre scuole del territorio il progetto “Mensa in classe”, che trasforma il momento del pranzo in uno spazio educativo e formativo, di crescita, condivisione e conoscenza. E così, se prima c’era chi a mensa mangiava poco o nulla e parlava a fatica, ora invece è un fiume in piena di parole e di appetito: un risultato duplice, raggiunto anche grazie alla reintroduzione delle cucine nelle scuole di Altopascio: un ritorno che, da novembre scorso, garantisce un servizio mensa di maggiore qualità, con i pasti preparati e serviti sul momento e quindi indubbiamente più buoni. Dopo la sperimentazione avviata nel 2018 nella scuola elementare di Altopascio e il coinvolgimento di due nuove sezioni nell’anno 2018/2019, quest’anno il progetto è sbarcato anche a Badia Pozzeveri, nella terza, portando a cinque il numero delle classi impegnate nel percorso mensa in classe. Il progetto prevede che i bambini pranzino direttamente in aula, riproponendo a scuola ciò che vivono quotidianamente in casa, dove tutti i componenti della famiglia danno una mano per gestire i vari momenti di vita condivisa. C’è chi sistema i tavoli, chi apparecchia, chi spazza, chi smista le porzioni e chi serve ai compagni, a turno e per tutti i giorni della settimana, in stretta collaborazione con gli insegnanti, il personale Ata e della CirFood, che prepara i pasti e gestisce il servizio di refezione scolastica direttamente dentro le scuole. L’organizzazione interna degli spazi scolastici è stata totalmente rivista, anche grazie ai nuovi arredi, acquistati dall’amministrazione comunale insieme con l’istituto comprensivo: oltre alle quattro classi di Altopascio, anche la terza di Badia Pozzeveri coinvolta nel progetto è diventata un vero e proprio laboratorio, dove al posto dei classici banchini ci sono i tavoli a isola, capaci di ospitare gruppetti di quattro bambini e la cattedra ha preso le sembianze di una scrivania più simile a quella usata dai ragazzi.

Fonte: Il Tirreno (Lucca)