«Buttami in pentola» il libro a cura di Bruno Damini che racconta di cibo, cultura, memoria

BOLOGNA, 10/12/2019 – Uno spettacolo e un libro per sostenere le «Cucine Popolari» di Roberto Morgantini e compagni, quattro mense che sorgono in vari punti della città per dare aiuto alle persone in difficoltà, con i finanziamenti di aziende del territorio. Le «Cucine» sono un’iniziativa principalmente volontaria e quindi ha bisogno di reperire almeno 90mila euro all’anno per il suo funzionamento. E l’idea, questo Natale, è stata quella di andare in libreria e in scena con il cibo. L’editore Pendragon, con il sostegno di Camst che ha pagato le spese di edizione, ha pubblicato un bel libro, Buttami in pentola. La cucina degli avanzi per trasformare le zucche in carrozze . Si può richiedere alle Cucine Popolari a 10 euro o comprare in libreria a 12. Lo ha curato il giornalista Bruno Damini, autore di vari volumi che coniugano il cibo con l’arte e la cultura, per esempio L’uovo di Marcello, storie di attori tra fame e cibo cucinato in tempi di fama, diventato poi una serie su Radio 3 Rai. Il libro, anche in questo caso, mette insieme cibo, cultura, memoria. L’autore ha chiesto a vari cuochi della nostra zona se erano disponibili a tirare fuori dai cassetti ricette per riciclare gli avanzi imparate da nonne, madri, zie. «Ho spedito l’invito di notte, via mail – racconta Damini – e già la mattina dopo, con grande sorpresa, ho trovato una ventina di adesioni entusiastiche». Le ricette raccolte complessivamente sono ora quarantadue e tutte sono un viaggio nel passato, quando in casa si riutilizzavano avanzi per far quadrare bilanci spesso stentati, e rappresentano una sfida contro lo spreco di cibo attuale. Il volume è diviso nelle classiche categorie dei primi, dei secondi, dei dolci e gelati, con ricette di chef della Trattoria Amerigo, del Ristorante Colombina, del Marconi, di Massimiliano Poggi, Scaccomatto, Cantina Bentivoglio, Caminetto d’oro e molti altri luoghi, ma anche di vari cuochi delle stesse Cucine Popolari. Consigliano minestre realizzate con scarti di verdure o con erbe di campagna, con avanzi di bollito, con pane raffermo, con altri avanzi presentati come polpette, con torte come il «budino di pangrattato della nonna Enrica» del pasticciere Gino Fabbri e molto altro. Un viaggio nel passato e allo stesso tempo un manuale di creatività culinaria, a fare con il poco e a renderlo gustoso. Al teatro Dehon, invece, lunedì 16 dicembre alle ore 21, sostenuto da Coop Alleanza 3.0, sempre a favore delle «Cucine Popolari», va in scena La divina cucina , spettacolo che ha per protagonisti il ragù, i tortellini, la porchetta, la ciambella, trasformati sul palco in personaggi in una pièce ironica scritta dal giornalista Stefano Andrini, con la regia di Andrea Cavalieri, interpretata dal Gruppo amici dell’Alemanni, compagnia i DevaStanti.

Fonte: Corriere di Bologna