Siram, tecnologie più green per palazzi e piccoli Comuni liguri

GENOVA – Il tema dell’innovazione in Liguria passa anche attraverso le tecnologie verdi. Un nome storico nella regione è certamente quello della Siram, oggi controllata del gruppo francese Veolia che in Liguria si occupa della gestione energetica di tutti gli edifici del comparto sanitario. In scadenza alla fine di quest’anno, questo contratto «a obbligo di risultato e chiavi in mano – spiega Marco Bongiorni, direttore dell’Unità di Business Centro Nord di Siram – ha portato a opere di efficientamento energetico per oltre 23 milioni di euro, eseguendo la riqualificazione dei principali impianti di produzione dell’energia termica e realizzando due impianti di cogenerazione e tre impianti di trigenerazione, destinati alla produzione combinata di energia elettrica, termica e frigorifera». Questi interventi «hanno consentito di ottenere una riduzione del fabbisogno di energia primaria di oltre il 18% e una riduzione di emissioni in atmosfera di circa il 22% rispetto alla situazione iniziale». La Siram in Italia occupa circa 2.800 persone, nell’ultimo anno le attività di gestione dell’energia hanno permesso il taglio di 90 mila tonnellate equivalenti di anidride carbonica. Sono inoltre stati gestiti 400 impianti di depurazione che hanno servito circa tre milioni di abitanti. La Siram ha anche raccolto, movimentato e smaltito 2.700 tonnellate di rifiuti speciali ospedalieri e 142 mila tonnellate di rifiuti liquidi e solidi. L’Unità di business guidata da Bongiorni impiega 571 persone tra Emilia Romagna, Liguria, Marche, Umbria, Toscana. La sede locale si trova a Genova e impiega 150 persone con un giro d’affari poco inferiore ai 50 milioni di euro. Nell’ambito del raggruppamento aggiudicatario dell’appalto Sanità, Siram ha una struttura di 250 addetti: ma ospedali e affini sono l’unico progetto in piedi? «No – risponde Bongiorni -. Uno dei punti su cui stiamo focalizzando la nostra attenzione è l’efficientamento energetico dei Comuni medio-piccoli, per raggiungere gli obiettivi europei 20-20-20 perché non tutti dispongono delle strutture per intraprendere questi percorsi». Riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, innalzamento al 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e il 20% di risparmio energetico entro il 2020 sono in estrema sintesi i contenuti del cosiddetto “pacchetto clima-energia” varato dall’Unione europea: si tratta dell’insieme delle misure pensate dall’Ue per il periodo successivo al termine del Protocollo di Kyoto. Il pacchetto, contenuto nella Direttiva 29 del 2009, è valido dal gennaio 2013 al 2020: « Di conseguenza ci presentiamo alle gare, dove se ne presenti l’opportunità – spiega Bongiorni – proponendo in sostanza delle partnership pubblico-private. Il modello per esempio ha già avuto modo di essere applicato ad Albenga e Vezzano Ligure, per citare due esempi. Poi c’è il fronte del rapporto con i privati: oltre ad alcune collaborazioni storiche, come quelle di Carige o del Politeama genovese, puntiamo anche all’efficientamento energetico dei condomini. In sostanza, il vantaggio che proviamo a proporre è l’anticipo sulla cessione del credito d’imposta. Lo Stato garantisce uno sconto per questo tipo di lavoro, ma lo rimborsa su 10 anni. In sostanza anticipiamo il rimborso intero al cliente, e lo incassiamo nel periodo canonico previsto dallo Stato. Così per i privati il vantaggio è immediato: chiaramente per fare questo tipo di operazioni sono necessarie spalle larghe sotto il profilo finanziario, e noi per fortuna le abbiamo». «C’è infine l’aspetto dell’innovazione sul lavoro quotidiano» ricorda Bongiorni. Due gli esempi: Hubgrade, «il centro di monitoraggio intelligente dove vengono gestiti e analizzati in tempo reale i dati di tutti i consumi energetici e idrici dei processi industriali: sono oltre 2.000 le misure rilevate in tempo reale, su oltre 100 siti in Italia controllati da quattro diversi centri di monitoraggio. La soluzione tecnica è sviluppata dalla capogruppo Veolia, che in questo modo gestisce un totale di 2.500 clienti in 18 Paesi differenti» .
Fonte: Il Secolo XIX, Genova – Articolo di Alberto Quarati