Come combattere lo spreco alimentare?

PORTO SAN GIORGIO – Si terrà a Porto San Giorgio un primo evento formativo sulla lotta contro gli sprechi organizzato dalla Sanità Pubblica Veterinaria.

La riduzione dello spreco alimentare rappresenta una delle più importanti sfide di questo secolo, una necessità sociale, ambientale ed economica. I numeri aiutano ad inquadrare le dimensioni del problema: nell’Unione Europea ogni anno vengono sprecate, in tutte le fasi della catena alimentare, circa 100 milioni di tonnellate di cibo, il 14% delle quali attribuite alla ristorazione collettiva, con un costo stimato per smaltire i prodotti nelle discariche che ammonta a 143 miliardi di euro. Se a tutto questo si aggiunge che, sempre nell’Unione Europea, quasi un quarto della popolazione (oltre 119 milioni di persone) è a rischio povertà o esclusione sociale e 42,5 milioni di cittadini non possono permettersi un pasto di qualità un giorno su due, si capisce l’assoluta urgenza di lavorare al recupero delle eccedenze e al contrasto allo spreco. Destinatari dell’incontro saranno i medici veterinari, i chirurghi, i biologi, e tutti quegli operatori sanitari che si trovano quotidianamente a trattare con gli operatori del settore alimentare e i volontari che operano nel mondo delle onlus.

L’obiettivo
«La finalità è proprio quella di formare professionisti specifici, dando loro nuovi strumenti e conoscenze per conciliare la lotta allo spreco con la sicurezza alimentare» spiega il responsabile del servizio veterinario dell’Area Vasta 4, Antonio Angellotti, qui in veste di direttore scientifico del convegno. La giornata di giovedì a teatro servirà proprio a fare un primo passo verso la riduzione dello spreco alimentare, partendo dalla produzione del cibo, considerando la sua trasformazione, ed analizzando cosa accade nella distribuzione e nel consumo dell’alimento.

La proposta
«Questa è una prima iniziativa per lavorare concretamente sul territorio spiega il dirigente medico veterinario, Loredana Di Giacomo – dopo Porto San Giorgio abbiamo l’ambizione di girare tutto il territorio dell’area vasta 4 e non solo, anche per monitorare la formazione del personale e la corretta applicazione delle norme igieniche sanitarie».

La rete
Con l’obiettivo, altrettanto ambizioso, di far sì che si crei una rete e si colleghino i produttori alle onlus. E con la partecipazione di scolaresche dell’alberghiero e del Montani, si vuole avviare anche un percorso di educazione alimentare, per far crescere consumatori sempre più consapevoli. Statistiche alla mano ogni giorno nell’Unione Europea, in tutte le fasi della catena alimentare, vengono sprecate circa 100 milioni di tonnellate di cibo, delle quali il 14% viene dalla ristorazione collettiva.

La tutela
Bar, ristoranti ed esercizi di somministrazione, per intenderci, e ridurre questo spreco, soprattutto in Italia, potrebbe contribuire in maniera importante a tutelare, sostenere ed aiutare le fasce più deboli della popolazione, stabilendo come priorità quella di recuperare cibo da donare a chi è in difficoltà. Lo dice anche la legge, che da un lato consente l’incentivazione ad utilizzare alimenti invenduti, dall’altro tutela gli standard sanitari. «E’ un tema che ci sta a cuore chiude il sindaco Nicola Loira siamo contenti di ospitare questo evento, siamo attenti alla qualità della vita». Le lezioni saranno tenute da professionisti e medici del settore, e saranno moderati dal giornalista Giorgio Martino.

Fonte: Corriere Adriatico